STUDIO DI PROTEINE
MEDIANTE SPECTROSCOPIA NMR
GUIDA
PRATICA
Marcatura Isotopica
In questa pagina sono riportate diverse strategie di marcatura isotopica
usate per studi di proteine mediante spettroscopia NMR.
Ad eccezione della marcatura isotopica in sistemi
“cell-free”, la marcatura delle proteine è preferenzialmente effettuata
mediante espressione delle proteine in batteri. La marcatura isotopica è
ottenuta mediante l’uso, nei terreni di coltura, di particolari nutrienti.
Nella gran parte dei casi è usato un terreno minimo contenente tutti i sali e
gli elementi necessari alla crescita, ad esclusione di fonti di carbonio e
azoto non marcate (ad es. amminoacidi, proteine e zuccheri), che invece
verranno introdotte nel terreno mediante composti di azoto e carbonio marcati
con isotopi stabili.
Marcatura 15N
Preparazione di Proteine
La produzione di proteine marcate con 15N è semplice e
poco costosa. La proteina può essere ottenuta mediante espressione in batteri
cresciuti in terreno minimo con supplemento di 15NH4Cl e
glucosio.
Applicazioni
Usando la proteina marcata con 15N, è possibile effettuare
esperimenti standard di 2D NMR-HSQC.
Gli spettri HSQC della proteina consentono di valutare se
la proteina ha una struttura tridimensionale stabile e, in base alla qualità
dello spettro, è possibile valutare se sia conveniente procedere con più
complesse strategie di marcatura isotopica.
Inoltre è anche possibile effettuare esperimenti di NMR,
quali ad esempio “N-H residual dipolar couplings” (RDCs) ed altri, che
consentono di dare informazioni di dinamica della proteina.
Se la proteina è di piccole dimensioni (<~ 150
amminoacidi) è possibile assegnare le risonanze dell’15N del
backbone effettuando esperimenti 15N-NOESY
e 15N-TOCSY. La 15N –proteina, infine, potrà essere
utilizzata per effettuare esperimenti di titolazione con ligandi, noti o
potenziali, e valutare il grado di stabilità dei complessi.
Reference:
L.P. McIntosh and F.W. Dahlquist (1990) Quart. Rev. Biophys. 23
1-38. (Link to Article)
Marcatura 15N, 13C
Preparazione della proteina
La marcatura 15N,13C è comunemente
nota come “doppia marcatura” della proteina. La proteina è prodotta mediante
espressione in batteri fatti crescere in terreno minimo con supplemento di
15NH4Cl e 13C-glucosio.
Applicazioni
Questo tipo di marcatura è molto comune e permette di
assegnare gli atomi 1H, 13C e 15N sia del
backbone che delle catene laterali degli amminoacidi utilizzando esperimenti di
NMR-3D.
Le assegnazioni delle risonanze consentiranno di calcolare
la struttura della proteina in soluzione in modo accurato.
Referenza:
L.P. McIntosh and F.W. Dahlquist (1990) Quart. Rev. Biophys. 23
1-38. (Link to Article)
Marcatura 15N, 13C, 2H
Preparazione della proteina
La marcatura 15N,13C, 2H è
comunemente nota come “tripla marcatura” della proteina. La proteina è prodotta
mediante espressione in batteri fatti crescere in terreno minimo con supplemento
di 15NH4Cl e 13C-glucosio e usando D2O
al posto di H2O. Da questo tipo di espressione si potranno ottenere
catene laterali degli amminoacidi della proteina con il 70-80% di deuterio, vi
sarà una certa quantità di 1H dovuti al glucosio. Più alti livelli di deuterazione della
proteina (circa 95%), potranno essere ottenuti usando 13C,2H-glucosio.
Tuttavia, un tale tipo di marcatura risulta essere più costosa ed in molti casi,
può essere sufficiente la marcatura meno costosa. E’ da considerare che gli H legati
all’N dei gruppi NH sono scambiabili con il solvente. Ciò comporta che vi potrà
essere uno scambio con 1H durante le fasi di purificazione della
proteina che avvengono in soluzione acquosa. Pertanto, molti dei normali
esperimenti basati sugli NH potranno essere anche effettuati sulla proteina
triplamente-marcata.
Applicazioni
La deuterazione è principalmente usata per proteine di
grandi dimensioni. Tenendo in considerazione il loro più basso “tumbling”
molecolare e le proprietà di rilassamento, esse sono più complesse da studiare
via NMR e la qualità degli spettri è peggiore; i picchi possono diventare
talmente larghi che non è ottenibile alcuno spettro.
Grazie alla deuterazione della proteina, con la rimozione
di molti 1H (protoni), vi sarà un notevole miglioramento delle
proprietà di rilassamento.
L’assegnazione del backbone e dei Cb
delle proteine triplamente marcate è possibile usando versioni “out-and-back”
degli esperimenti di HNCACB
e HN(CO)CACB. E’ da notare che i “chemical shift” del
carboni Ca e Cb saranno
spostati più di metà di un ppm o più dai loro valori nella proteina
marcata con 15N,13C,
ciò a causa dell’effetto dell’isotopo
deuterio.
Referenza:
D.M. LeMaster (1990) Quart. Rev. Biophys.
23 133-174. (Link to Article)
Marcatura IVL - Ile, Val e Leu
Amminoacidi con gruppi metilici nelle catene laterali
Preparazione della proteina
Lo schema di produzione di proteine marcate IVL è quello
che produce proteine uniformemente marcate 2H,13C,15N,
eccetto per le catene laterali degli amminoacidi Ile, Val e Leu che saranno
marcate mediante il seguente schema:

Isoleucina, valina e leucina contengono un
gruppo metilico che è marcato 2H12C e uno che è marcato 1H13C.
Nell’Isoleucina è sempre il gruppo metilico δ1 che è protonato e con 13C,
mentre il gruppo metilico γ2 è deuterato e con 12C. Per la leucina e la valina i gruppi metilici non
sono marcati stereo-selettivamente.Pagina 3 di 13
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Questo comporta che metà delle valine /leucine della
proteina saranno marcate 13C e 1H ai metili γ1/δ1 e l’altra metà al gruppo
γ2/δ2.
Per tale motivo, negli spettri NMR, i picchi
corrispondenti ai gruppi metilici sia delle valine che delle leucine aumentano, ma solo di circa metà
dell’intensità del gruppo metilico d1
della isoleucina.
La proteina è prodotta mediante espressione in batteri
cresciuti in terreno minimo in D2O usando 13C-2H-glucosio e 15NH4Cl
come fonti principali di carbonio ed azoto. Un’ora prima dell’induzione vengono
aggiunti α-chetobutirrato e α-cheto-isovalerato (marcati come di
seguito riportato) al terreno di crescita
per ottenere la marcatura desiderata rispettivamente dei residui di Ile , Val e Leu.

Applicazioni
Lo schema di marcatura è stato sviluppato per determinare
la struttura di proteine di grandi dimensioni. In genere, delle proteine di
grandi dimensioni viene effettuata la tripla marcatura e solo i gruppi NH
(principalmente del backbone) saranno 1H- marcati e visibili negli
spettri NMR.
I NOE saranno così osservabili tra i gruppi NH del “backbone”
e ciò comporterà una più bassa qualità delle struttura. Tugarinov e Kay
svilupparono lo schema di marcatura IVL, basandosi sul fatto che i gruppi
metilici (a) danno segnali forti grazie al “signal averaging”, che (b) sono
generalmente presenti nel “core” della proteina; pertanto sono vicini tra loro
e sono capaci di dare segnali NOE più forti. Inoltre, tali segnali danno
importanti restrizioni strutturali che risultano altamente complementari alle
restrizioni NH-NH.
Referenza:
V. Tugarinov and L.E. Kay (2003) J. Am. Chem. Soc. 125
13868-1387. (Link to Article)
Marcatura isotopica SAIL - Stereo-Array
Preparazione della
proteina
La proteina con marcatura SAIL è preparata usando il
metodo “cell-free” (cell-free methods)
Gli amminoacidi usati per la produzione della proteina
sono preparati usando sintesi enzimatiche.
La loro marcatura è guidata dai seguenti principi:
-
in ogni gruppo metilenico, uno degli atomi 1H
è streo-selettivamente rimpiazzato da un atomo 2H;
-
in ogni gruppo metilico, due degli atomi 1H
sono rimpiazzati da atomi 2H
-
i gruppi metilici prochirali di Leu e Val sono
stereoselettivamente marcati 12C2H3 e 13C1H2H2
-
i sei membri dell’anello aromatico hanno
alternativamente metà 12C2H e metà 13C1H.
Nel sito SAIL
Wiki è possibile osservare la figura illustrante lo schema di marcatura.
Applicazioni
Il pattern di marcatura SAIL è particolarmente usato per
calcolare la struttura di proteine di grandi dimensioni con vantaggi
particolarmente visibili negli spettri NOESY. I protoni non scambiabili delle
catene laterali degli amminoacidi sono essenziali per definire la loro
conformazione, ma danno spesso segnali sovrapposti. Grazie alla riduzione del
numero di questi protoni, ottenibile mediante marcatura SAIL dei campioni, la
sovrapposizione diminuisce e la qualità degli spettri NOESY aumenta. Inoltre,
sebbene vi sia un minor numero di picchi NOE in una proteina ottenuta con
marcatura SAIL rispetto a quella uniformemente marcata 15N,13C,
è probabile che vi siano picchi NOE di più facile “interpretazione”. In alcuni
casi, molti dei picchi che sono rimossi, hanno basso contenuto d’informazioni
perché sono a distanza fissa (geminali) o danno informazioni già ottenibili da
altri NOE. Inoltre, l’informazione ottenuta è immediatamente stereo-specifica.
Un ulteriore vantaggio è che la maggiore fonte di spin diffusione viene
rimossa, e pertanto si ha un aumento di accuratezza nella misura delle distanze
inter-protoniche.
Altri generali vantaggi del campioni SAIL-marcati sono
dovuti al riduzione della larghezza di riga dovuta alla riduzione degli
accoppiamenti “long-range” ed all’eliminazione del “pathway” di rilassamento
dipolare. La strategia della marcatura
degli anelli aromatici rimuove accoppiamenti di legame 13C-13C,
che spesso complicano l’analisi degli spettri o richiedono l’uso di metodi di
analisi di dati di “time constant” per ridurre la complessità
spettrale. Le misure degli accoppiamenti sono fatte più facilmente perché i gruppi
CH2 e CH3 sono convertiti in gruppi CHD e CHD2.
La marcatura dei gruppi metilici e metilenici nelle
proteine marcate con il metodo SAIL rende anche tali gruppi disponibili per
effettuare esperimenti di rilassamento, diretto al fine valutare i moti delle
catene laterali.
Referenza:
M. Kainosho, T. Torizawa, Y. Iwashita, T. Terauchi, A.M. Ono and P. Güntert
(2006) Nature 440 52-57. (Link to Article)
SAIL Wiki dai laboratori di
Kainosho, Jee and Güntert
Marcatura
con 1,3-13C- e 2-13C-Glicerolo
Preparazione della proteina
La proteina è prodotta mediante espressione in batteri
cresciuti in terreno minimo con supplemento di 15NH4Cl e
o di glicerolo marcato1,3-13C o di glicerolo marcato 2-13C.
Lo schema di marcatura ottenuto è un po’ complesso. Nella
figura seguente, i siti colorati in blu sono marcati nel campione marcato con
glicerolo 1,3-13C e i siti colorati in rosso sono marcati nel
campione ottenuto con glicerolo 2-13C.

Per gli amminoacidi sintetizzati via ciclo dell’acido
citrico sono ottenibili diversi, così chiamati,
isotopomeri, che poi risultano nella marcatura media mostrata sopra. Per
la treonina sono mostrati gli isotopomeri individuali che portano un aumento
della marcatura media. Una figura
completa di tutti gli isotopomeri è ottenibile qui (here).
È da notare che le popolazioni relative di isotopomeri, mostrata in queste
figure, sono state determinate per la proteina SH3 (Castellani et al. 2002);
per altre proteine esse possono essere leggermente diverse.
Applicazioni
Originariamente la
marcatura con glicerolo 2-13C è stata utilizzata per le misure di rilassamento in soluzione (LeMaster e Kushlan,
1996). Gli atomi Cα, in tali campioni, non
contengono atomi vicini
marcati con 13C (con
la sola eccezione della valina). Misure di rilassamento in gruppi isolati 13Cα-1Hα possono, quindi, essere interpretate più
facilmente, senza dover prendere in considerazione
accoppiamenti degli atomi di carbonio vicinali.
Recentemente Castellani
et al. (2002) ha
mostrato che i campioni marcati con glicerolo 1,3-13C e 2-13C sono utili
per la determinazione della struttura
delle proteine a stato
solido MAS NMR. I campioni hanno
diversi vantaggi: (a) molti accoppiamenti-J vengono rimossi e ciò comporta picchi più stretti, (b)
accoppiamenti dipolari molto forti tra atomi
vicini vengono rimossi e permettono di osservare correlazioni a lungo raggio
attraverso deboli accoppiamenti dipolari e (c) la sovrapposizione spettrale viene ridotta. Attualmente questa è, probabilmente, l'applicazione più comune della marcatura 1,3-13C
e 13C-2-glicerolo. I caratteristici
“pattern” di marcatura per ogni amminoacido possono
anche essere usati per effettuare l’assegnazione (Higman et al. 2009).
Hong e Jakes (1999) sostituirono
la marcatura con 2-13C-glicerolo con la
marcatura di aminoacidi specifici
(amino
acid specific labelling) al fine di marcare
solo la metà del amminoacidi
con 2-13C-glicerolo.
Referenze:
D.M. LeMaster and D.M. Kushlan (1996) J. Am. Chem. Soc. 118 9255-9264. (Link to Article)
M. Hong and K. Jakes (1999) J. Biomol. NMR 14 71-74. (Link to Article)
F. Castellani, B.-J. van Rossum, A. Diehl, M. Schubert, K. Rehbein and H.
Oschkinat (2002) Nature 420 98-102. (Link to Article)
V. A. Higman, J. Flinders, M. Hiller, S. Jehle, S. Markovic, S. Fiedler, B.-J.
van Rossum and H. Oschkinat (2009) J. Biomol. NMR 44 245-260. (Link to Article)
Marcatura con Amminoacidi Specifici
Preparazione della proteina
La proteina è prodotta da espressione in
batteri che vengono
cresciuti in terreno minimo arricchito con piccole quantità di 15NH4Cl e glucosio marcato con 13C, e
con amminoacidi marcati e non. L'idea alla base di tale marcatura è
quella che solo gli
aminoacidi che si
aggiungono in forma marcata
saranno marcati nella
proteina. Sfortunatamente, questo non
sempre porta ad ottenere la marcatura che si desidera, a
causa del metabolismo di E. Coli,
ed il catabolismo provoca un certo grado di interconversione tra amminoacidi. Pertanto, non è possibile creare un
campione proteico con qualsiasi combinazione
di amminoacidi marcati. La situazione può essere
leggermente migliorata utilizzando
ceppi batterici autotrofi od utilizzando inibitori degli enzimi. Pertanto, se si vuole
ottenere un controllo completo dell’incorporazione degli
amminoacidi, devono essere utilizzati
i metodi “cell-free” (cell-free methods).
Un modo più economico della marcatura solo di alcuni amminoacidi,
spesso chiamata marcatura inversa, comporta l’espressione
da batteri che sono coltivati in terreno minimo arricchito con 15NH4Cl e glucosio marcato con
13C, nonché amminoacidi privi di marcatura.
Questo elimina la
marcatura di questi amminoacidi
e solo quelli che
non sono stati aggiunti senza marcatura
saranno sintetizzati dai batteri, utilizzando come fonte di carbonio
il glucosio- 13C. Anche in questo caso, può accadere che avvenga una certa quantità di
“scrambling”.
Applicazioni
La marcatura di specifici amminoacidi
di solito è usata per ridurre la sovrapposizione
spettrale e permettere di monitorare alcuni
amminoacidi senza interferenze dovute ad
altri segnali. In
alcuni casi può anche essere usata per semplificare il processo di
assegnazione.
Referenza:
L.P. McIntosh and F.W. Dahlquist (1990) Quart. Rev. Biophys. 23
1-38. (Link to Article)
Sistema Cell-free
Preparazione della proteina
Piuttosto
che esprimere la proteina in una cellula, la proteina è espressa in vitro.
Il DNA o l’mRNA della proteina sono immessi in un estratto cellulare contenente
tutto il complesso per la trascrizione e la traduzione ed una varietà di altri
composti, tra cui 20 aminoacidi, nucleosidi trifosfati (NTP), diversi enzimi,
tamponi, sali ecc. La miscela di reazione è in genere di pochi ml-ml, ma i rendimenti che si possono ottenere sono di
vari mg di proteina per ml di miscela di reazione. Chaperoni, detergenti e
altri composti che facilitano il “folding” proteico possono anche essere
aggiunti.
Tale marcatura è molto conveniente e semplice
per poter marcare singoli aminoacidi;
basterà, infatti, semplicemente aggiungerli alla miscela di reazione in forma
di amminoacidi marcati ed aggiungere gli altri aminoacidi senza marcatura.
Anche se gli amminoacidi marcati sono piuttosto costosi, i piccoli volumi delle
miscele di reazione usati per l'espressione proteica nel sistema “cell-free” consentono
di non raggiungere costi troppo elevati.
Applicazioni
L’espressione proteica in sistemi “cell-free” ha diversi
vantaggi, sia per la creazione di specifici programmi di marcatura isotopica, ma anche, in generale, per l'efficienza dell’espressione. La marcatura di uno specifico amminoacido è possibile senza “scrambling” dovuto
al catabolismo in E.
Coli ed all’anabolismo. Inoltre, è
possibile introdurre nelle proteine amminoacidi alternativi, ad esempio fluoro-triptofano, con efficienza molto maggiore rispetto a quando si utilizzano sistemi di
espressione in cellule. Più in generale,
l’espressione proteica in sistemi “cell-free” può essere molto
utile per le proteine che non si esprimono bene nelle cellule, ad
esempio perché sono tossiche per la cellula. Espressione senza cellula si sta rivelando di successo per le proteine di membrana, la cui espressione in grandi
quantità, è noto, può essere
molto difficile da ottenere nelle cellule.
Referenze:
G. Zubay (1973)
Ann. Rev. Genet. 7 267-287. (Link to Article)
T.
Kigawa, Y. Muto and S. Yokoyama (1995) J. Biomol. NMR 6
129-134. (Link to Article)
D. Schwarz, V. Dötsch and F. Bernhard (2008) Proteomics 8
3933-3946. (Link to Article)
Marcatura di Segmenti
Preparazione della proteina
Le proteine con marcatura segmentale sono marcate solo
lungo una regione della catena di amminoacidi (in
genere le zone N-o C-terminali). La
preparazione del campione si
suddivide in tre grandi fasi. La Native Chemical Ligation (NTL) prevede la preparazione di
una sezione marcata e una non marcata della catena polipeptidica, utilizzando un peptide di sintesi in fase
solida (SPPS). Queste due sezioni sono
poi unite mediante legame chimico. Questo metodo è limitato a polipeptidi relativamente corti che possono essere sintetizzati
chimicamente con SPPS.
Al contrario il caso della Expressed Protein Ligation
(EPL) comporta l’espressione ricombinante di una o di entrambe le
metà della proteina seguita da legame chimico dei due frammenti. Dal momento che il legame chimico non potrebbe essere utilizzato
per le catene polipeptidiche non protette,
il frammento N-terminale
viene espresso fuso al C-terminale di un’inteina. L’attacco
di un tiolo comporterà che l’inteina verrà scissa e il frammento N-terminale formerà un legame α-tioestere. Il frammento C-terminale
nel frattempo verrà preparato con
una cisteina N-terminale. Questo può attaccare l’α-tioestere e si potrà
così formare un legame peptidico tra le due metà della
proteina. Così il punto in cui si uniscono i due segmenti proteici conterrà
una cisteina; questo può essere aggiunto alla sequenza
della proteina, se non c'è una cistina nativa che può essere usata come punto di divisione.

Nel Protein trans-Splicing (PTS), la fase di legame
è ottenuta da uno
spiazzamento dell’inteina funzionalmente ricostituita.
Un’inteina può essere covalentemente legata tra i due segmenti polipeptidici, ed escindere se stessa. Per “trans-splicing” della proteina, le parti N-terminali della proteina e dell’inteina sono
codificate come un’ unica catena polipetidica in un plasmide ed
espresse. I segmenti C-terminali della proteina e dell’inteina
sono, parallelamente, codificati in un secondo plasmide e vengono espressi separatamente, utilizzando
una diversa marcatura isotopica. Quando le due catene proteiche-intein vengono miscelate nelle giuste condizioni, l’inteina può piegarsi nella sua forma funzionalmente corretta e può legare
covalentemente i due segmenti di proteina “target”.

Come con EPL un residuo
di Cys deve essere presente l'unione di due segmenti; perché la reazione di “trans-splicing”avvenga
in modo efficiente, i residui che
fiancheggiano la Cys devono essere accuratamente
scelti in base all’Inteina che viene utilizzata. Se questo richiede mutazioni o inserimenti nella proteina nativa, è consigliabile, verificare che questi non
influenzino significativamente sia la struttura che la funzione della proteina.
Otomo et al. (1998) si sono spinti fino
al punto di usare due Inteine suddivise
in modo da creare una proteina in cui è stato marcato solo
il segmento centrale della proteina.

Applicazioni
La marcatura isotopica segmentale non è del tutto chiara e quindi non particolarmente comune. Tuttavia, è molto utile per lo studio delle proteine con più domini in cui la sovrapposizione dei segnali può essere ridotta con la marcatura isotopica
di uno solo dei domini. In alternativa, può essere utilizzata per ridurre la sovrapposizione del segnale nello studio di una proteina di grandi dimensioni, mediante marcatura di una sola parte della proteina alla volta. Un' ulteriore applicazione riguarda la
marcatura solo di un piccolo
segmento di una proteina che è d’interesse funzionale e che può poi essere studiata senza altri segnali che
complichino l’analisi degli spettri.
Referenze:
T. Yamazaki, T. Otomo, N. Oda, Y. Kyogoku, K. Uegaki, N. Ito, Y. Ishino and H.
Nakamura (1998) J. Am. Chem. Soc. 120 5591-5592. (Link to Article)
T. Otomo,
N. Ito, Y. Kyogoku and T. Yamazaki (1999) Biochemistry 38 16040-16044.
(Link to Article)
V. Muralidharan and T.W. Muir (2006) Nature Methods 3 429-438. (Link to Article)
ALTRE MARCATURE
Sono qui riportati alcuni altri schemi
di marcatura noti - ma questo non è comunque un
elenco completo. Si prega di
guardare i riferimenti
per ulteriori dettagli.
Marcatura dei metili dell’Alanina
Un'estensione /
alternativa al metodo
di marcatura IVL e la marcatura in cui
i residui di alanina sono marcati con 13C alla posizione Cβ e deuterati
nella posizione Hα.
Referenza:
R.L. Isaacson, P.J. Simpson, M. Liu, E. Cota, X. Zhang, P. Freemont and S.
Matthews (2007) J. Am. Chem. Soc 129 15428-15429. (Link to Article)
Marcatura con 10% di
Glucose
Questo si traduce
in un sistema di marcatura piuttosto
complicato un po 'come la marcatura
con glicerolo. Può essere utilizzato per rendere
possibile l'assegnazione stereospecifica
dei gruppi metilici della Val e
della Leu e
semplifica anche esperimenti
di correlazione 13C-13C MAS-NMR.
Referenze:
H. Senn, B. Werner, B.A. Messerle, C. Weber, R. Traber and K. Wüthrich (1989) FEBS
Letters 249 113-118. (Link to Article)
D. Neri,
T. Szyperski, G. Otting, H. Senn and K. Wüthrich (1989) Biochemistry 28
7510-7516. (Link to Article)
M. Schubert, T.
Manolikas, M. Rogowski and B.H. Meier (2006) J. Biomol. NMR 35 167-173. (Link to Article)
1-Glucose Labelling
Questo schema introduce
atomi 13C isolati
in catene laterali
aromatiche. Questo è stato utilizzato per studiare la dinamica di
catene laterali aromatiche
con metodi di
rilassamento.
Referenza:
K. Teilum, U. Brath, P. Lundström and Mikael Akke (2006) J. Am. Chem.
Soc 128 2516-2507. (Link to Article)
Marcatura con Acid Succinico
Acido succinici
marcati [1,2,3,4-13C], [1,4-13C] o [2,3-13C] sono stati utilizzati come
fonti di carbonio nel terreno di crescita per i batteri per marcare un complesso di raccolta della
luce nei batteri fotosintetici
di R. acidophila. Gli spettri di NMR MAS ottenuti mostrano
un aumento della risoluzione
spettrale ed una ridotta
sovrapposizione di picchi.
Referenza:
A.J. van Gammeren, F.B. Hulsvergen, J.G. Hollander and H.J.M. de Groot (2004) J.
Biomol. NMR 30 267-274. (Link to Article)
Marcatura con Acetato
La proteina è prodotta usando
una miscela al 15% di 13C1-acetato, al 15% di 13C2-acetato ed al 70% di 12C1,
12C2-acetato. Questo riduce (ma
non elimina) il
numero di atomi legati direttamente al 13C e semplifica gli studi di rilassamento.
Referenza:
A.J. Wand, R.J. Bieber, J.L. Urbauer, R.P. McEvoy and Z. Gan (1995) J. Mag. Res 108 173-175. (Link to Article)
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